Amedeo Bocchi (Parma, 24 agosto 1883 – Roma, 16 dicembre
1976)
pittore italiano
Amedeo Bocchi nasce a Parma
il 24 agosto del 1883 e all'età di 12 anni viene iscritto al
Regio Istituto di Belle Arti di Parma. Diplomatosi nel 1901 col
massimo dei voti, frequenta la Scuola del Nudo a Roma dove
trascorrerà il resto della sua vita. Nel 1906 Amedeo sposa Rita
(sua compagna di studi a Parma), nel 1908 nasce Bianca, la prima
e unica figlia dell'artista, ma l'anno dopo muore la moglie
Rita.
Nel 1910 Bocchi viene
ammesso, per la prima volta, con due dipinti, alla Biennale di
Venezia, ove ha modo di ammirare la grande personale di Gustav
Klimt. Proprio in quell' anno Bocchi si trasferisce a Padova, al
seguito di Achille Casanova, impegnato a decorare l'interno
della Basilica del Santo, per specializzarsi nella tecnica
dell'affresco. Nel 1911, alla grande esposizione di Roma per il
cinquantenario dell' Unità d'Italia, Bocchi realizza, in
collaborazione con Latino Barilli, Daniele de Strobel e Renato
Brozzi, la ricostruzione della Sala d'oro del Castello di
Torrechiara. Sempre nello stesso anno si reca per la prima volta
a Terracina che, con le sue paludi e la dura vita delle sue
genti, sarà al centro di molti suoi dipinti. Nel 1912 riceve la
medaglia d'oro del Ministero della Pubblica Istruzione per il
dipinto "Le tre Marie". Nel 1913, pur non aderendo ufficialmente
al manifesto della Secessione Romana, Bocchi guarda con vivo
interesse alla prima mostra organizzata dal gruppo. Fra il 1913
e il 1915 utilizza le conoscenze nel campo dell'affresco per
l'importante commissione affidatagli dalla Cassa di Risparmio di
Parma per la decorazione della sala consiliare, dedicata al tema
del risparmio. Gli influssi del Liberty e di Klimt vengono
elaborati in maniera originale da Bocchi che realizza una serie
di affreschi di assoluto valore artistico. L'opera, terminata
nel 1916, riscuote gli unanimi consensi della critica.
Nel 1915 ottiene il
privilegio di abitare a Roma in una delle case-studio messe a
disposizione degli artisti da un ricco alsaziano di lingua
francese, Alfred Strohl, all'interno del parco che da lui aveva
preso il nome: Villa Strohl-Fern. Lì Bocchi trascorrerà il resto
della sua vita realizzando una serie di grandi capolavori. Nel
1919 Amedeo Bocchi sposa, in seconde nozze, Niccolina, la sua
giovane modella. Seguono anni di felicità e di crescente
successo: ancora la Biennale, la nomina ad Accademico di San
Luca, la medaglia d'oro per il dipinto Bianca in abito da sera
alla mostra di Monza del 1926.
Altre tragedie familiari
colpiscono però l'artista: nel 1923 muore Niccolina e nel 1934
scompare a soli 26 anni l'adorata figlia Bianca. Gli anni che
seguono sono dedicati al ricordo e Amedeo Bocchi continua a
dipingere, anche negli anni della maturità, con inesausta
passione, fino alla morte che lo coglie, nella sua casa-studio
di Villa Strohl-Fern, il 16 dicembre del 1976. Sul cavalletto
c’è un quadro incompiuto: “Il giardiniere”, esposto ora presso
il Museo a lui dedicato.
Opere:
Dipinti