Umberto Boccioni
(Reggio di Calabria 1882-Verona 1916)
Nel
1899 si trasferì a Roma dove si iscrisse alla Scuola Libera di Nudo
frequentando anche lo studio del cartellonista Giovanni Mataloni.
Umberto Boccioni era insofferente nei confronti degli studi accademici e
cercava stimoli e amicizie al di fuori di quell'ambiente. Conobbe così
Gino Severini e divenne assiduo di Giacomo Balla, appena rientrato da
Parigi. Si avvicinò in tal modo al Divisionismo e alla pittura francese
contemporanea, apprezzò le opere di Gustav Klimt, la pittura simbolista
d'area romana e gli ultimi lavori di Pellizza da Volpedo. Dipinse allora
l'en plein air della Campagna romana assieme all'amico
Severini e si esercitò nel ritratto facendo posare le sorelle e la
madre. Nello stesso 1903 esordì alla Mostra annuale della Società degli
Amatori e Cultori di Belle Arti di Roma.
Dopo
l'incontro con Previati la pittura di Boccioni si modificò, come viene
apertamente esplicitato nel Romanzo di una cucitrice, del 1908,
un dipinto 'previatesco' anche nel disegno della figura: la grafia del
Divisionismo di Boccioni è ora più allungata, nella tavolozza hanno più
spazio tonalità luminose e i soggetti indagano, andando oltre il 'vero'
ottocentesco le emozioni psicologiche o quelle visive della città in
espansione.
Si
è già ricordato l'arrivo di Boccioni a Milano nell'agosto del 1907. Dopo
un soggiorno di studio a Venezia, del quale rimane la luminosa veduta
eseguita sul vero de Il Canal Grande, nel 1907 Milano affascinò
Boccioni per gli aspetti moderni legati all'industrializzazione e alle
trasformazioni urbanistiche. Il suo entusiasmo anche 'visivo' per i
rumori, le luci artificiali e perpetue, per l'animazione, segnò un vero
e proprio, netto taglio generazionale: era terminata la Scapigliatura, e
gli artisti che l'avevano attraversata ormai percepiti come distanti
anche se spesso considerati maestri da questa nuova generazione.
Boccioni, appena arrivato in città, venne infatti attratto dall'ambiente
della Famiglia Artistica e dei Divisionisti, conobbe Romolo Romani,
Luigi Russolo e Carlo Carrà che nelle sue memorie ricorda le giornaliere
passeggiate serali in Galleria, spesso in compagnia di Vittore Grubicy.
Ma soprattutto lo segnò l'incontro a lungo atteso con Gaetano Previati
di cui aveva già letto la Tecnica della Pittura condividendone
gli assunti avvenuto nel marzo del 1908 e vissuto dal giovane come una
rivelazione anche dal punto di vista della personalità umana
dell'anziano artista. Previati è infatti l'unico artista della prima
generazione divisionista che secondo Boccioni sia stato veramente
innovativo.
Opere:
Dipinti
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Manifesti