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       Camillo Innocenti 
(Roma 1871-1961)

 

Dopo aver frequentato gli studi classici fu avviato all'arte da Ludovico Seitz. Studiò presso l'Accademia di Belle Arti di Roma, ma, insoddisfatto di questi studi, si orientò prima verso Michetti, poi verso Mancini, con i quali visitò la Spagna, dove studiò a fondo Velazquez e fece paesaggi e studi di costume. Dopo una parentesi divisionista si ritirò a dipingere negli Abruzzi, a Scanno, e poi in Sardegna, dove realizzò opere che lo segnalarono alla Biennale di Venezia del 1905 come «raffinato impressionista, specialmente per la chiara luminosità degli interni a tinte bianche, grigie e azzurre e per la grazia delle elegantissime e piccanti figuri' muliebri» (Bénédite). Dopo la Prima Guerra Mondiale si occupò di scenografia cinematografica. Dal '25 al '39 fu direttore della Scuola di Belle Arti del Cairo. La sua «stagione felice» va dal 1900 al 1920 circa; gli fu fatale specialmente l'isolamento in Egitto.

(In ritardo, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna; Il rossetto, Venezia, Museo d'Arte Moderna-Ca' Pesaro).

 

Opere: pitture