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Giorgio Kienerk
 
(Firenze 1869 – Fauglia/Pisa 1948)
 

  Nasce da un'antica famiglia toscana e inizia a studiare disegno e scultura avendo come maestro Adriano Cecioni. A soli diciassette anni ebbe l’occasione di esporre alla Promotrice di Firenze e quando il maestro Cecioni morì prematuramente nel 1886, Giorgio si avvicinò a Telemaco Signorini, il quale lo spinse a dedicarsi anche al mestiere di pittore. Alla fine degli anni ottanta diventa assiduo frequentatore della trattoria del Volturno a Firenze, dove ha l’opportunità di conoscere Silvestro Lega e proprio insieme decorano alcune stanze del locale. Dal 1990 al '95 Giorgio si avvicina stilisticamente alla scuola divisionista, si dedica all’attività di grafico e realizza diversi disegni a pastello.      Nei primi anni del nuovo secolo partecipa a tutte le Biennali veneziane. Nel 1905 vince il concorso per direttore alla Scuola Civica di pittura di Pavia, si trasferisce nella città lombarda e si dedica all’insegnamento, ma attraversa un periodo di crisi: la lontananza da Firenze lo segna profondamente, per diversi anni non dipinge e non partecipa a nessuna esposizione ufficiale. Dopo il 1913 si trasferisce nella casa della moglie a Poggio alla Farnia, in provincia di Pisa, e ritrovata la sua terra ritrova anche il piacere di dipingere nuovamente.
   Il filo diretto tra Toscana e Parigi, nel divisionismo, diede i suoi frutti con la generazione di artisti che furono allievi di Fattori, giovani nati tra il 1870 e il 1880 circa, che affrontarono il confronto con l'Impressionismo con uno spirito più duttile, anche se certo meno rigoroso, e che attraverso questo approccio giunsero a sperimentare la pittura complementare.

   È questo il caso di Giorgio Kienerk, che dagli avvii d'ambiente macchiaiolo passò ai primi esperimenti di scomposizione della luce nelle opere del 1891, come In riva all'Arno e Alberi sul mare, seguite nel 1892 da San Martino d'Albaro, tele queste ultime che testimoniano di un'esperienza pittorica condivisa in Liguria con Angelo Torchi e Plinio Nomellini.

Opere: Pitture e illustrazioni