Silvio Gambini (Teramo, 1877 –
Busto Arsizio, 1948)
architetto italiano
Silvio Gambini si diploma
nel 1897 a Teramo perito agrimensore. Trasferitosi a Busto
Arsizio, dal 1899 lavora in uffici tecnici comunale e in
studi professionali. Nel 1903 inizia un'intensa attività
professionale, che riscuote successo già con il Villino
Ferrario (1905). Nel 1906 inizia la collaborazione con
Alessandro Mazzucotelli e la frequentazione dello studio di
Giuseppe Sommaruga, determinante per il linguaggio liberty
di numerosi villini, case d'abitazione, cappelle funerarie,
edifici realizzati soprattutto a Busto, (Molini Marzoli
Massari 1906; "Palazzino" Castiglioni 1906; Case Bottigelli
e Colombo, Albergo dei Tre Re, 1907; Villa Avanzini, 1908-9;
Villa Leone, 1909). Il Villino Dircea Gambini (1915-21) e
l'edicola funebre Radice (1919-20) a Busto Arsizio segnano
la transizione dal liberty al déco (Ville Masera e Tenconi,
1919-22, e Villino Castiglioni, 1924 a Busto Arsizio; Ville
Guidi, Monti e Minonzio a Legnano, 1926-29). Sempre negli
anni Venti progetta complessi industriali nei quali
trasferisce elementi compositivi delle abitazioni (Fonderie
Tovaglieri a Busto, 1921-26; complesso Musarra e Meraviglia
a Canegrate, 1926; Villa, stabilimento e case degli operai
della Tessitura Piantanida a Inveruno, 1926). Nel 1928
diviene architetto. Negli anni Trenta, accanto a progetti di
carattere novecentista (Case Pensotti, Pellegatta e
Piantanida a Busto Arsizio, 1928-1934; Tomba Pedrazzini ad
Arona, 1930) e razionalista (edificio polifunzionale per il
Lido di Arona, 1931; Casa Sant'Elia a Busto, 1934),
partecipa ai concorsi per i piani regolatori di Busto
Arsizio (primo premio, fase esecutiva dal 1947), Gallarate,
Como. Progetta ceramiche, mobili, oggetti decorativi, ferri
battuti; è autore di disegni fantastici (Visione, Patria,
Castello, Padiglione ecc., 1913-15) e di numerosi scritti,
tra cui Ferri moderni. Idee e schizzi (Milano, 1914);
pubblica disegni, fotografie, mobili, ferri battuti,
commenti su numerose riviste, in particolare su "L'Artista
Moderno".
da: "Gli archivi di architettura in Lombardia.
Censimento delle fonti"