Ing.
Ettore Lambertini. ( Bologna 29 marzo
1861 ? - Bologna 13 ottobre 1935 )
Sebbene
sia citato da più autori come uno dei maggiori esponenti
della “Stagione del Liberty” a Bologna e nelle Marche, sono
poche e discordanti le notizie che riguardano la sua vita
professionale. Anche sulla data di nascita esistono
incertezze: la poca storiografia la fissa nel 29 marzo 1861,
il necrologio indica l’anno precedente. Sicuro in ogni modo
il luogo: Bologna ed il
fatto che fosse un ingegnere, anche se di lui non c’è
traccia nell’albo degli ingegneri della provincia di Bologna
poiché, probabilmente, già pensionato all’epoca
dell’istituzione dell’Ordine. Come ingegnere svolse la sua
attività prevalentemente a Bologna. Progettò alcuni edifici
in collaborazione con Attilio Muggia e con la costruzione di
Casa Sanguinetti in via Irnerio, l'ing. Ettore Lambertini si
inserisce nel filone architettonico del liberty bolognese,
cui darà un contributo determinante, con diversi progetti
realizzati nel centro cittadino. Sono suoi anche numerosi
villini in viale XII Giugno e tutte le ville sull'area delle
antiche mura, tra porta San Vitale e viale Dante.
Viene indicato come autore del progetto per
l’Istituto dell’Ateneo bolognese (1887). Ricoprì anche la
carica di assessore ai Lavori pubblici (1911 circa), quindi
a Pesaro dove operò come progettista in qualità di
“consulente urbanistico” per il comune. Pur non
trasferendosi mai definitivamente nella città marchigiana,
vi progettò e realizzò numerosi edifici di pubblico
interesse, alcuni dei quali, come la scuola Perticari e
l’istituto “ex Bramante”, sono ancora esistenti e
perfettamente conservati.
Sulla sua attività nella città
marchigiana esiste materiale documentario nell’archivio
comunale e nella biblioteca Oliveriana. Lambertini pubblicò
nel 1916 un saggio di grande interesse: Note e proposte per
l’ordinamento edilizio di Pesaro, da cui emerge quanto ampio
fosse il suo mandato di “consulente” dell’Amministrazione.
Sicuramente vanno attribuite a lui tre proposte per lo
Stabilimento balneare, due progetti per il risanamento del
ghetto, uno per i bagni pubblici e per il Mercato coperto.
Sicura è anche la sua collaborazione con Edoardo Collamarini
per la conversione dell’ex chiesa di san Domenico in palazzo
postelegrafonico. L’ultimo documento con la sua firma,
ritrovato nell’Archivio Storico del Comune di Bologna, è una
proposta per l’erigendo grande albergo in via Boldrini,
datato 3 maggio 1927.
Morì a Bologna il 13 ottobre 1935.
Opere:
Villino
Cinato a Bologna
Villino in viale Carducci 7
Casa Alberani a Bologna