Nasce a Livorno il 9
aprile 1875 da famiglia benestante. Gli esordi della sua fortunata
e brillante carriera artistica si fanno risalire alla metà degli anni
Ottanta quando, nel 1886, a soli undici anni, esegue due ritratti ad
olio (andati purtroppo perduti) e, sempre in questo periodo ,
caricature, genere questo a cui si dedicherà per tutta la vita. Le prime
opere note sono dei disegni che Cappiello realizza nel 1888 e cioè copie
che egli fa di antiche litografie di famiglia, copie a loro volta di
famosi quadri dei grandi maestri italiani, come ad esempio: La
Trasfigurazione di Raffaello. Sono, invece, del 1889 i primi dipinti
conosciuti. Nel 1891, data a cui si fa risalire il suo debutto
ufficiale nel mondo dell’arte, espone per la prima volta a Firenze alla
Promotrice quattro opere, purtroppo scomparse. Sempre in questo anno
viene inserito da Diego Martelli nel gruppo dei giovani pittori
livornesi che avevano sposato la tecnica impressionista.
Nel 1891-1892 prese parte nuovamente alla Promotrice fiorentina
con tre opere.
La produzione pittorica, poco conosciuta e studiata, si protrarrà
all’incirca fino agli ultimi anni del XIX secolo, avendo, come soggetti,
ritratti, studi di interni con figure e paesaggi, anche se alcune
importanti opere, come ad esempio Il ritratto dello scrittore Paul Adam
del 1908, esposto alla Biennale di Venezia del 1914, La famiglia
Cappiello del 1909 (di proprietà del Museo Civico Giovanni Fattori) e il
celebre Autoritratto del 1925 (che si trova agli Uffizi), verranno
eseguite sporadicamente dall’artista nei primi due decenni del XX
secolo.
Nel 1896 pubblica a Livorno l’album di caricature “Lanterna
magica” e inizia la sua lunga e fortunata attività di grafico
pubblicitario e cartellonista, che svolgerà poi a Parigi dove si
trasferisce nel 1897 e per la quale egli è conosciuto precipuamente,
vista la sua genialità e la portata delle sue innovazioni in tale campo.
Sempre a partire dal 1897 fino alla morte, avvenuta il 2 febbraio
del 1942 a Cannes, realizzerà molte affiches, collaborerà a varie
testate giornalistiche tra cui il “Matin” e “Le Figaro”, parteciperà con
le sue opere a importanti esposizioni italiane e straniere, e riceverà
prestigiose onorificenze come, ad esempio, la Legion d’Onore nel 1914.
Durante la seconda guerra mondiale si trasferisce a Puy e poi a Grasse.
Lavori:
Manifesti