Home - Biografie


Adolfo De Carolis
(
Montefiore dell'Aso  6 gennaio 1874 - Roma il 7 febbraio 1928)

Adolfo De Carolis nasce il 6 gennaio 1874 da Gioacchino De Carolis, medico condotto, e da Ester Pompei; a dodici anni viene invitato a frequentare il seminario a Ripatransone (AP) che abbandonerà nel 1888 per frequentare l'Accademia delle Belle Arti di Bologna.

Nel 1892, ottenuto il diploma a Bologna, si reca a Roma per frequentare la scuola di decorazione pittorica del Museo Artistico Industriale. Qui conosce Nino Costa e comincia a frequentare il cenacolo da lui fondato "In Arte Libertas". Fino al 1901 si cimenta nella creazione di paesaggi a tempera e a olio.

Divenuto membro nel 1896 dell'associazione "In Arte Libertas", da questa data crea i famosi dipinti di ispirazione preraffaelita La Primavera, La Donna della fontana, La Madonnina, Il ritratto della Signora Lina, Il concerto. Nel 1899 viene invitato all'Esposizione Internazionale di Venezia e nel 1900, fatta la conoscenza di Giovanni Pascoli, oltre ad occuparsi della decorazione grafica di alcune sue pubblicazioni, cesella per il poeta il pomo d'argento di un bastone che viene donato al Pascoli dagli amici del Marzocco. Nello stesso anno l'Accademia delle Belle Arti di Perugia lo nomina Accademico di Merito.

Nel 1901 vince la cattedra di Ornato all'Accademia delle Belle Arti di Firenze e nel 1902 sposa la modella Lina Ciucci , dalla quale avrà cinque figli.

Da qui in poi Adolfo De Carolis comincia una vasta produzione artistica unita alla collaborazione e alla creazione di riviste letterarie e artistiche:

Nel 1904 illustra con xilografie La figlia di Iorio di Gabriele D'Annunzio e, a disegno, i Primi Poemetti e i Poemi Conviviali di Giovanni Pascoli. Nel 1905 esegue i disegni per La fiaccola sotto il moggio di D'Annunzio. Affresca a Roma il Villino Regis de Oliveira, in seguito demolito.

Tra il 1907 e il 1908, l’artista si dedica alla decorazione del Salone delle Feste del palazzo del Governo di Ascoli Piceno. Per realizzare le sue pitture non volle alcun compenso e rifiutò tutti gli incarichi che gli furono offerti in quel periodo. Con questo gesto e con la sua opera intese esprimere gratitudine all’Amministrazione Provinciale ascolana che gli aveva conferito la borsa di studio del Pio Sodalizio dei Piceni. Questa gli consentì di frequentare la Scuola di Decorazione pittorica del Museo Artistico Industriale di Roma conseguendo, a fine corso, la medaglia d'oro nell’anno 1895. In questi dipinti, considerati dal punto di vista cromatico come il suo capolavoro, l’artista marchigiano intese celebrare la grande laboriosità del popolo piceno accostando i temi territoriali al mondo greco della mitologia.

Nel 1908 lavora ancora per D'Annunzio disegnando la seconda edizione delle Laudi. Fino al 1913 collabora alla rivista "L'Eroica" fondata da Oliva e Cozzani alla Spezia con i più fedeli degli allievi fiorentini, tra i quali Barbieri, Costetti e Nonni. Nell'Esposizione Retrospettiva Italiana e Regionale in Firenze, riceve dalla Camera di Commercio e Arti il Diploma di Medaglia d'oro.

Illustra "Odi ed Inni" di G. Pascoli e il III libro delle Laudi : "L'Alcione" di D'Annunzio. Nel 1912 illustra, nuovamente per D'Annunzio, "Le Canzoni delle Gesta d'oltremare", IV libro delle Laudi. Fonda la Corporazione degli Xilografi promossa dalla rivista L'Eroica, divenendone il presidente. Promuove l'Esposizione Internazionale della Xilografia di Levanto. Nel 1914 illustra per il Pascoli Carmina, per Zanichelli e nel 1917 torna a lavorare per D'Annunzio creando le xilografie che illustreranno il Notturno di D'Annunzio per Treves.

Nel 1921 inizia le illustrazioni per la collana dei Poeti Greci tradotti dal Romagnoli per Zanichelli. L'opera sarà continuata dopo la sua morte da Alessandro Morani e dal genero Diego Pettinelli. Dal 1922 affresca la Sala del Consiglio Provinciale di Arezzo; il lavoro sarà portato a termine nel 1924, anno in cui il De Carolis pubblica la monografia La Xilografia. Decora con un grandioso Crocefisso la Cappella Votiva dedicata ai Caduti in guerra nella Collegiata di San Ginesio (MC).

Nel 1925 lavora a Padova, dove inizia l'opera di decorazione della Cappella di San Francesco e l'anno dopo compone la vetrata e il mosaico per la Cappella di Villa Puccini a Torre del Lago.

Nel corso della sua vita artistica il De Carolis illustrò a xilografia i famosi motti dannunziani, brevi frase create dal poeta a sottolineare particolari eventi da lui stesso vissuti o promossi; sono opere pregevoli, quanto la serie di ex libris, sempre xilografati, che De Carolis disegnò per personaggi famosi dell'epoca, come Eleonora Duse.

Adolfo De Carolis, che su suggerimento di Gabriele D'Annunzio si era firmato De Karolis nelle moltissime illustrazioni librarie, muore a Roma il 7 febbraio 1928 e viene sepolto al Cimitero del Verano; l'8 settembre 1950 le sue spoglie vengono traslate e tumulate nella monumentale Chiesa di San Francesco di Montefiore dell'Aso dove tuttora riposano.

Opere: Manifesti