Arte Liberty in Italia - Manifesti -  Storia del Manifesto

 

 Il Manifesto
 
    
    Nato nel corso della rivoluzione francese,  il manifesto aveva originariamente lo scopo di divulgare le notizie nel più breve tempo possibile.

    Nel corso dell’ Ottocento, con la produzione e crescita degli oggetti di consumo, conseguente  alla diffusione della produzione industriale, il manifesto si trasformò in un fondamentale veicolo per le comunicazioni commerciali, senza però perdere la sua originaria funzione informativa.

      Alla fine del secolo XIX , il manifesto passa da ampie descrizioni verbali alle immagini, le quali assumono ruoli più rilevanti ed autonomi.

     La fase innovativa del manifesto, avviene con il periodo dell’Art Nouveau in Francia, il Liberty in Italia, dove l’arte dell’immagine illustra il prodotto industriale.

     Si innesta in questo modo la pubblicità con l’arte.

     

    Nascono così dei veri propri  artisti della cartellonistica anche con grande intuito commerciale nell’elaborare l’immagine del prodotto.

     In Italia fra i maggiori esponenti della cartellonistica   ricordiamo Marcello  Dudovich con il suo “Otello di Verdi”, Aldo Mazza, Leonardo Bistolfi con il suo celebre manifesto della “Prima Esposizione Internazionale d’Arte  di Torino” 1902, Leopoldo Metlicovitz  con il suo “Onoranze a Volta”, Gino Boccasile, A.D. Stella, A. Natoli, Zanoni, Mazzolari, Morino, Achille Mauzan, Orlando Orlandi, Giovanni Maria Mataloni, Luigi Caldanzano, Leonetto Cappiello, Adolfo Hohenstein, Aleardo Terzi, Franz Laskoff Nomellini con il suo ”Olio Sasso”

    Il manifesto viene portato dal movimento Liberty al rango di arte.

 

Vedi  anche:   

Il Manifesto Pubblicitario Italiano

Di  Jack Rennert