L'ottava Biennale di Venezia del
1909 si
arricchì con tre nuovi padiglioni stranieri tra cui quello
dell'Ungheria, che ideò l'architetto scultore Géza Maróti,
ispirandosi alle tradizioni della storia e dell'arte magiara.
I mosaici furono eseguiti da
Miksa Roth, su disegni di
A. Korösfoi.
Alla Biennale del
1948, una mostra fu allestita
altrove per consentire il restauro del padiglione danneggiato, ma
continui ritardi lo tennero chiuso fino '58, quando Agost
Benkhard lo ricostruì parzialmente.